Script Cops: la polizia che punisce la cattiva scrittura (parte I)

Una webserie ben fatta vale sempre una segnalazione, ma questa merita anche delle sinossi specifiche, perché il grido “WRITE GOOD” non può restare inascoltato. Forse è per questo che la Sony Pictures ha puntato sul progetto, nato da un corto. Avrà aiutato il fatto che il regista, Scott Rice, non sia del tutto sconosciuto, infatti ha alle spalle vari corti premiati e tanti bei virali commerciali. Come dire: l’idea si compra, il proprietario si tira dentro solo se ha già dimostrato di saperci fare. E Scott lo ha fatto.

La trappola di McKee  

La squadra speciale di agenti che tutela la buona scrittura tende un agguato agli sceneggiatori mettendo un cartello che annuncia una conferenza di un famoso guru (“ loro -gli sceneggiatori- hanno una sorta di dipendenza per Robert  McKee, Linda Seger e Syd Field”). Gli sceneggiatori che si mettono in fila vengono fermati e le loro sceneggiature ritirate. I poliziotti leggono i copioni e poi agiscono di conseguenza: un ragazza ha usato un deus ex-machina nel climax ed ha superato di 65 pagine il limite di uno spec script (cioè una sceneggiatura non commissionata) e viene arrestata, mentre la storia di un altro fermato non è stata trovata molto coinvolgente ma, siccome l’agente si è fatto un paio di grasse risate, viene liberato. Il commento del responsabile della polizia esprime tutto il loro coinvolgimento nella missione: “Non tutti ci ascolteranno, ma se uno solo cambia (la sceneggiatura), allora avremo fatto la differenza”.

Getta il copione!

La pattuglia sta controllando una segnalazione per rumori molesti. Qualcuno ha sentito grida e imprecazioni provenire dalla porta accanto. Potrebbe essere un dilettante che sta recitando Mamet (famoso sceneggiatore di cinema e teatro e premio pulitzer) o qualcosa di peggio. Arrivati sul posto i poliziotti sono accolti da una donna molto agitata e mezza nuda che chiede aiuto. Il marito sta cercando di farle leggere la sceneggiatura che ha scritto, e lei non ce la fa a leggerla ancora una volta. L’agente chiede se il marito sia un professionista, se abbia mai venduto un copione. L’uomo esce di casa con il copione in mano e gli agenti gli intimano di buttarlo, ma lui non ne vuole sapere. Per convincere i poliziotti chiede di leggere le prime 10 pagine, i poliziotti insistono tenendolo sotto tiro, ma lui inizia a leggere e un agente lo aggira e lo atterra.

L’infrazione del cliché

La polizia circonda una troupe di ragazzini che sta girando un corto in un cimitero. Il poliziotto li interroga: chiede il copione e da chi è stato scritto, ma nessuno risponde.  Sfogliando la sceneggiatura l’agente mette in guardia i ragazzi che i copioni degli studenti hanno una alta probabilità di rientrare nell’illecito del cliché. Uno dei ragazzi si fa avanti dichiarandosi come sceneggiatore del corto. Il poliziotto lo elogia per aver  confessato e ventila la possibilità di lasciarlo andare per questo, ma siccome sarebbe un cliché alla fine lo arresta.

Segue parte seconda con gli altri episodi…

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